Robert Johnson Figlio Del Diavolo

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Robert Johnson Figlio Del Diavolo
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Patrizia Barrera

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Ringraziamenti

Testo originale, frutto di una lunga ricerca e tanta passione.

Grazie a tutti coloro che apprezzeranno e custodiranno nel cuore questo libro.

Patrizia Barrera, luglio 2015

Indice dei contenuti

  Ringraziamenti

  Oltre la leggenda

  Figlio del diavolo

  Il Mistero in una foto

  Uccidere Satana

  Il mistero E' nella sua morte

  Cosa resta di lui

  Bibliografia

Oltre la leggenda
Un ragazzo solo


A volte mi piace un po' " sfatare " i Miti, ridurli ad una dimensione più umana. E' questo il caso di Robert Johnson da sempre definito " demoniaco", "oscuro", " legato in certo senso al Maligno e a quell'immagine Dark da pioniere del Rock. Su di lui si è detto di tutto e di più benchè, come per moltissimi artisti dell'epoca, i dati biografici a nostra disposizione siano davvero pochini. Ma forse è proprio la Leggenda che incide sull' immortalità della sua figura e che, a mio parere, ne accentua anche lo spessore artistico. Non posso nascondere che il suo personaggio non mi è simpatico e probabilmente molti di voi mi odieranno per questo:tuttavia non è mio costume avere peli sulla lingua ma anzi adoro portare alla luce verità scomode. Nel caso di Robert Johnson mi sono data molto da fare per risalire alla realtà VERA dei fatti..e vi assicuro che ho trovato bocconcini davvero ghiotti per voi lettori! Ma andiamo per ordine. Un' infanzia sicuramente difficile ma niente affatto oscura, come molti affermano. La madre si chiamava Julia Major ed era sicuramente una ragazza ..molto esuberante! Nel 1889 aveva sposato un tale Charles Dodds, che possedeva della terra e anche un piccolo negozio di mobili di vimini. L'uomo sembra fosse di origine Ebrea e non era molto ben visto nella piccola Hazlehurst, sul Mississippi, dove la famiglia viveva. Abile commerciante si attirava spesso l'invidia di altri piccoli proprietari della zona.probabilmente anche infastiditi dal fatto che non fosse un " puro Americano".


Ecco la prima casa di Robert Johnson ad Hazlehurst..

Era ormai un rudere quando negli anni '90 la cittadina decise di restaurarla e farla diventare un museo.

La casetta fu costruita da Charles Dodds e inizialmente aveva un portico, che si vede anche in qualche vecchia fotografia di Johnson. Comodità dell'epoca: la casa godeva anche di acqua corrente!

Si sa che all'epoca le cose precipitavano molto in fretta: venuto alle mani con i Fratelli Marchetti ( e pare ci sia scappato anche il morto!) Charles fu costretto a fuggire la notte stessa, nel 1909, facendo perdere le sue tracce. Rimasta sola con 10 figli sulla spalle la povera Jiulia non sa cosa fare: isolata, additata, oggetto di varie angherie non riesce a far marciare la piccola fattoria, che va in rovina. Intanto il marito si è trasferito a Memphis e ha cambiato il nome in Spencer. Raggranellando qualche soldo da ambo le parti Julia riesce a inviare, a due alla volta, i bambini più piccoli al padre fino a quando rimane da sola in Huzlehurst con le figlie maggiori. E qui la tragedia esplode: costretta a chiudere anche il negozietto di mobili perchè non riesce a pagare le tasse e trovando alloggio in una casupola abbandonata in periferia, la povera donna è costretta a fare quello che oggi chiameremmo " lavori stagionali" per sopravvivere, raccogliendo cotone 12 ore al giorno per le piantagioni vicine.


Ecco la stessa casa di prima dopo il restauro, più o meno come appare oggi.

Qui ha una breve relazione con un contadino del luogo, tale Noah Johnson, e rimane incinta del piccolo Robert, che nei primi anni di vita viene in realtà cresciuto dalle sorelline. Per un po' la cosa viene nascosta alle orecchie del marito Charles..ma non troppo a lungo! Incapace di comprendere la solitudine della moglie quest'ultimo scatena tuoni e fulmini rifiutandosi per gli anni seguenti di riconoscere il bambino, malgrado comunque faccia disperati tentativi di riunire la famiglia. Ci riuscirà 10 anni dopo, ma il piccolo Robert (Leroy) rimarrà per sempre " il bastardo" mal tollerato e poco amato. Per consolarsi del tradimento della moglie sembra comunque che costui avesse già in precedenza intessuto relazione stabile e avuto due figli da un'altra donna.per cui, quando finalmente la famiglia si riunì, si trattava in pratica di una grande famiglia " allargata" che comprendeva i dieci figli di Charles e Julia, i due nati da Charles con la sua amante e il piccolo Robert. Non c'era da stare molto allegri in una situazione del genere!


Ecco il certificato originale del censimento del 1920...IN questo periodo il piccolo Robert viveva già con la madre e il patrigno Dusty Willis in Arkansas. E' interessante notare come il cognome del bambino sia indicato in Spencer.

Inutile dire che il matrimonio tra Charles e Julia va in frantumi; nel 1919 ritroviamo quest' ultima nuovamente sposata con un certo Dusty Willis e la nuova coppia va a vivere a Robinsonville, sul delta del Mississippi.. Robert è con loro ma il rapporto col patrigno e' molto difficile. Il ragazzino ha da poco saputo chi è il suo vero padre e, rancoroso nei confronti di entrambi i patrigni, sbandiera il cognome Johnson ai 4 venti.

E' litigioso, irascibile, soffre di continui mal di testa. Pur avendo in precedenza imparato a leggere e a scrivere ( e alcuni dicono avesse anche una bella grafia!) non vuole più andare a scuola e non prende neanche la licenza elementare. La sua unica consolazione è recarsi in riva al fiume e suonare l'armonica e " l'arpa dell'Ebreo".

In casa è assolutamente inutile e lavorare nei campi non se ne parla nemmeno. Nel 1920 la famigliola si trasferisce in Arkansas a Lucas Township, Crittenden County, come sembra dimostrare un censimento del 1920, ma le cose non vanno molto meglio. E' risaputo che Robert avesse un occhio " ballerino" , cioè un occhio più piccolo dell'altro, e che accusasse notevoli difficoltà di attenzione. Si sussurra che potesse aver sofferto di epilessia..ma non mi sento di confermare questo dato, anche perchè molte crisi di aggressività tipiche dell'eta adolescenziale possono essere confuse con questa malattia. E sembra che il buon Robert di crisi ..ne avesse parecchie, visto che alla fine la famiglia si rassegna alla sua vita da sbandato!


Così appariva Crittenden County nel 1920

A 14 anni comincia a frequentare i barconi musicali sulle rive del Mississippi, a fumare, bere e andare a donne. Contagiato dalla musica di Son House e Willie Brown si rifugia nel Blues, ma la musica " maledetta" è invisa alla famiglia, che ostracizza questa sua passione in ogni modo. Nasce forse in questo periodo la mania del giovane Johnson di suonare nei cimiteri e nelle fratte oscure:lontanissimo dal pensiero del " demonio" il povero Robert cerca semplicemente un posto nascosto per praticare in pace la sua passione e piangere in silenzio. Non ancora " toccato" dal Maligno a 15 anni è un adolescente inquieto e, in realtà, un disadattato.

 

Ora, prima di andare oltre, vorrei soffermare la vostra attenzione su questa famosa

" arpa dell'Ebreo, di cui tanti parlano e se guardate in giro troverete molti articoli su Robert Johnson che affermano che la suonasse... senza andare OLTRE nella descrizione. Eppure questo piccolo strumento la dice molto lunga sulla psicologia e, soprattutto, sulle capacità artistico-musicali del giovane Johnson!


Ecco un' arpa dell'Ebreo del 1900.... Probabilmente il piccolo Robert imparò a suonare una di queste sui barconi del Mississippi.

La " Jew' s harp " è in pratica...uno SCACCIAPENSIERI, uno strumento di origine Jipsy che veniva suonata dai Nomadi del Rajastan già dal 1500 e che , come molti altri, era arrivato sulle rive del Mississippi insieme agli Immigrati Italiani ed Ebrei, che lo avevano adottato. Oggi come ieri chiamare qualcuno Jipsy era appellarlo in modo dispregiativo , cioè " Zingaro" . Il piccolo strumento era quindi quasi il simbolo di uno stile di vita fuori dagli schemi, per non dire randagio. Era inoltre molto facile da procurare, fabbricare e anche suonare; non era richiesta alcuna abilità particolare, se non la costanza. Probabilmente Johnson lo utilizzava anche per raggiungere degli stati di trance e di benessere ( oggi li chiameremmo di "sballo") perchè le vibrazioni dello strumento unitamente all'utilizzo di alcool induceva ad una forma di allontanamento dalla realtà e di dissociazione, tecnica probabilmente imparata nei locali malfamati del Delta.


L'arpa dell'Ebreo , di matrice dichiaratamente Afro, è tuttora diffusa in Nuova Guinea, tra i Papua.

Chiaramente con le dovute modifiche.


Ecco la prima casa di Johnson

Oltre a suonare l'arpa e l'armonica, il nostro Robert sembra avesse iniziato anche a lavorare un po' per sostentarsi, soprattutto quando i rapporti con la madre e il patrigno si sgretolarono del tutto. Siamo nel 1928 e Johnson lavora come bracciante nella Piantagione Abbay-Leatherman vicino Robinsonville. Qui molto probabilmente incontrò il primo e unico grande amore della sua vita, Virginia Travis, che poi sposò all' età di 18 anni a Penton, MS, il 17 febbraio 1929. I due non hanno soldi e vanno a vivere a casa della sorella di costei, Bessie, e del cognato Granville Hines. Sembra che la modesta casetta risiedesse nei dintorni di una comunità che ora non esiste più, la New Africa, ma per avere un'idea di come fosse orientata socialmente e culturalmente potete fare una capatina a New Road Africa verso Clarcksdale. Si tratta ancora oggi di una comunità abbastanza rigida, un po' chiusa e sicuramente animata da grande fervore religioso. Tutto sembra abbastanza pulito e ordinato e la vita scorre tranquilla secondo un ordinamento sociale abbastanza..ferreo. Viverci nel 1929 non doveva essere una pacchia..per un tipo come Robert Johnson!


Una rarissima immagine che ritrae Robert Johnson sulla veranda della sua casa in New Africa, dove viveva con la moglie Virginia, la sorella di questa e il cognato. E ' il 1928

Benchè lavorasse e amasse la moglie, una timida e dolce quindicenne impegnata nei lavori domestici , è risaputo che Johnson non tollerava la vita rurale e che scappava via di casa molto spesso. Si ritirava nei locali malfamati e sui barconi sul fiume all'inseguimento di un sogno. Ormai corrotto dalla musica Blues e dalla ossessione sfegatata per Charlie Patton e Son House stava molto poco accanto alla moglie, che era ormai incinta del primo figlio. Ma la tragedia è dietro l'angolo. Nella notte tra il 9 e il 10 aprile 1930 Virginia muore di parto con in grembo il piccolo Claude Lee: Robert non è con lei ma a suonare per clienti ubriachi sui barconi del Mississippi. Quando tornerà a casa due giorni dopo troverà la moglie morta e sepolta e l'ostracismo dell' intera comunità che lo bolla come " dissoluto,libertino e schiavo del demonio." Assalito dalla cognata Bessie che lo accusa pubblicamente di " aver venduto l'anima al diavolo e di aver così ucciso sua moglie" il ragazzo viene letteralmente buttato fuori di casa, umiliato, ferito e completamente devastato nell'animo. Scomparve il giorno stesso e iniziò a vagare sui treni merci di città in città assumendo ogni volta nomi diversi: Robert Spencer,Robert James,Robert Barstow e Robert Sacks. Lo ritroviamo per un breve periodo ad Hazelhurst, probabilmente alla ricerca di un conforto. Forse lo troverà in uno dei fratellastri del patrigno Charles che gli insegnerà i rudimenti della chitarra, e anzi gliene regala una, una Gibson Kalamazoo che lui terrà con se' fino alla morte. Qui impalma una donna molto più grande di lui , Calletta Craft, che sposerà in gran segreto nel maggio del 1931 e che non solo gli darà un figlio ma che gli permetterà ( anzi favorirà) la frequentazione con quello che fu indicato come " il Diavolo in persona":

Figlio del diavolo
Il Maestro oscuro


Ma chi era questa " oscura figura" da sempre paragonata al diavolo? Fu a causa di costui che Robert Johnson fece il famoso PATTO vendendo la propria anima per ottenere successo e abilità nel suonare la chitarra? Fu davvero quest'uomo il famoso mentore che lo accompagnò al " crocevia" dove il Maligno fu evocato? Vediamo come andarono i fatti.

La leggenda su Ike Zimmerman nasce da una famosa testimonianza di Son House, che conobbe Robert nel 1930 in uno dei locali sul Mississippi. All'epoca l'euforia del blues era palpabile e accadeva che ai musicisti si unissero degli avventori e delle promesse suonando tutti insieme, proprio come in una Jam session di oggi. Ebbene Son House riferisce che Robert Johnson suonava la chitarra " come una zappa e che molti clienti gli chiesero di zittire quel ragazzo che faceva venire mal di testa alla gente!" A distanza di un solo anno da questo episodio i due si incontrano di nuovo..e questa volta Johnson lascia tutti a bocca aperta " per le capacità incredibili e la velocità nel pizzicare le corde che aveva sviluppato in un solo anno! " E fu ancora Son House unitamente al suo alter ego Willie Brown a suggerire " che solo vendendo l'anima al diavolo si può diventare tanto bravi in così poco tempo!". E giacchè in quel breve anno tutti ricordavano di aver visto il giovane Robert in compagnia di Ike Zimmerman " suonare il blues" e per giunta " sulle lapidi del cimitero fuori del paese ", l'abbinamento tra Talento-Zimmerman-Demonio fu quasi automatico.


Ecco Son House all'epoca dei fatti..

L e chiacchiere girano e la leggenda del patto col diavolo prese immediatamente forma:infine fu lo stesso Robert Johnson a fissarla definitivamente dandole voce nella sua CROSSROAD BLUES. Poi, come succede in questi casi, la leggenda prese a camminare più velocemente di lui e forse lo fagocitò, trasformandolo in un artista " bello e dannato" destinato ( come poi fu) ad una intensa e breve vita di successi e a una morte drammatica e improvvisa. E Zimmerman in tutto ciò..che parte ebbe?

Ho trovato molte notizie su di lui ..su una radio di Alabama, che fece un'intervista alla figlia di lui qualche anno fa, nell'occasione della rivendicazione di alcuni pezzi del padre poi pubblicati da Robert Johnson. L'immagine che ne viene fuori à ben diversa da ciò che trovate in giro! Isaia " Ike " Zimmerman ( ma il cognome originario sembra essere Zinnerman) nacque a Grady, in Alabama , nel 1907. Benchè sviluppi presto l'amore per la musica è costretto a lavorare fin da bambino come agricoltore nella piccola azienda familiare. Nel tempo libero gli piaceva però andarsene a suonare in giro per i locali e pare che a Montogomery fosse molto conosciuto. In questa ridente cittadina prenderà come moglie una certa Ruth, che faceva la cuoca in uno dei migliori alberghi del luogo. Con lei si trasferisce in un posto chiamato " The Quarters", in Beauregard Road.

E' interessante notare come il piccolo agglomerato di 6 case risiedesse proprio accanto a un cimitero e che la casa di Ike " si trovasse all'imbocco di un crocevia", come narra la figlia. Qui la famigliola si allarga, lui cambia lavoro ma non perde mai la passione del blues che, come al solito, non e' ben visto dalla gente del luogo. Tuttavia è molto abile non solo con la chitarra ma anche con altri strumenti, nonchè buon maestro e sembra che a un certo punto abbia cominciato a dilettarsi nell'insegnamento della chitarra...a delle donne! Ennesimo spunto di contrasto con la piccola comunità, se pensiamo che nei primi anni '20 la società, sia nera che bianca, non vedeva di buon occhio che le donne si " acculturassero". Figuriamoci poi a suonare il blues!

Zimmerman finisce così a dare lezioni..nei cimiteri, e non solo in quello di Beauregard bensì in tutti quelli della zona, giacchè se ne andava spesso in giro. Il perche' di questa lugubre scelta è molto semplice: si trattava di luoghi sacri, tranquilli e un po' fuori mano, posti in cui neanche la più scatenata testa calda del circondario sarebbe partita con invettive..o peggio. Col tempo la figura di Ike viene " assorbita e tollerata" e iniziò a far parte del paesaggio. Le sue brevi scorribande lo portano a Martinsville, dove abitava il fratello Herman e dove lui si fermava spesso in un locale all'epoca chiamato ONE STOP perchè l'intera zona aveva un' unica fermata d' autobus. Proprio qui avviene il fatidico incontro tra Zimmerman e Johnson.

A sentire le testimonianze Robert era senza un soldo e si era fermato nel bar per rifocillarsi e suonare un po'. I due si piacquero subito e Ike invitò il ragazzo squattrinato, che dimostrava un grande amore per la chitarra e una forte volontà di imparare a suonarla, a casa sua. Johnson ci rimarrà un intero anno. L'intera famiglia Zimmerman si affezionò al ragazzo e i bambini giocavano con lui.

La sera si riunivano tutti intorno al fuoco per suonare delle ballate tradizionali o anche delle canzoni tipiche della famiglia Zimmerman. A sentire le testimonianze dei figli pare che la famosa Ramblin' on my mind e Come on into my kitchen , pubblicate da Johnson, erano in realtà canzoni composte da Ike di cui poi Johnson si impossessò.

Comunque sia i due si davano molto da fare: di sabato e di domenica salivano a piedi per una strada sterrata attraverso i boschi, attraversavano un incrocio (!) e poi si incamminavano a destra per entrare in un cimitero dove si esercitavano a suonare, sia di giorno che di notte. Anzi, molto piu' di notte, visto che il buon Ike di giorno lavorava come operaio per mantenere la famiglia! A volte Robert tornava dalla moglie Callie..ma per brevissime pause. Oltre alla chitarra sembra che Zimmerman lo abbia aiutato ad affinare l'arte dell'armonica e che sia stato co-autore di molte canzoni fra quelle poi furono incise per la Okeh, qualche anno dopo. In breve cominciarono ad esibirsi in " duelli musicali" in tutta la zona tra Juke e Martinsville: si sfidavano a colpi di chitarra in mezzo alle strade e infine partirono per il Texas, dove le loro strade si divisero. Robert tornò al nord a stupire i suoi colleghi musicisti con le acquisite abilità, e Ike poi lasciò Beauregard per trasferirsi con la famiglia prima a Los Angeles e infine a Compton, in California , dove intraprese un' attività pastorizia. Non smise mai di suonare il blues e morì serenamente nel suo letto nel 1974.

 


Ike Zimmerman quando faceva da mentore al giovane Johnson...

Tutto qui? E allora, il Patto col diavolo? Diciamo che, se proprio non vogliamo tirare in ballo il povero DOCTOR FAUST, l'idea di vendere la propria anima al Maligno...è storia vecchia! L'intera tradizione Afro.Americana ed Europea è piena di riferimenti a questa pratica; basti ricordare il famoso racconto di Irving Washington " Il diavolo e Tom Walker" del 1824, oppure

" Il Diavolo e Daniel Webster" di Stephen Vincent Bennet del 1936. E che dire di uno degli illustri predecessori di Robert Johnson, il musicista nero TOMMY JOHNSON che, triste e alcoolizzato e sulla scia dell' altrettanto fuso CHARLIE PATTON se ne andava in giro per il Mississippi urlando la sua BIG ROAD BLUES? E se proprio vogliamo dirla tutta, non fu ancora Son House a mostrare la " familiarità " tra la storia di Robert Johnson e quella del bluesman di St .Louis PEETIE WHEATSTRAW, che si autoproclamava " Figlio legittimo di Satana?". Infine, se vogliamo attingere alle storie di Casa Nostra,che ne dite di Nicolò Paganini e di molti suoi brani che si diceva " gli fossero stati dettati dal demonio" ? Insomma, fare di un acquisito talento nato da un duro impegno e da una predisposizione innata una Leggenda, e ricamarci su per vanagloria da parte di Robert Johnson e poi per puri fini commerciali da parte delle etichette che lo produssero, non fu difficile. Peccato che poi il musicista DANNATO si sia strozzato da solo alimentando le sue stesse favole!


Tommy Johnson, figlio del diavolo D.O.C....

Comunque il suo comportamento non era certo edificante: intrattenutosi in lieti convegni sessuali con la signorina Virginia Mae Smith già due mesi dopo la morte della sua povera moglie, ingravidata costei di un figlio che non volle mai riconoscere e fuggito in gran segreto per sposarsi con la benestante e pluri - divorziata

Callie Craft, di dieci anni più grande , per soli motivi ...economici, disseminava ovunque rancori, dissidi e cuori spezzati . A differenza di molti bluesman che si ficcavano nel letto di chiunque al solo scopo di ricavarne qualche spicciolo, una bottiglia e un po' di calore Robert Johnson metteva a frutto le sue doti amatorie con il calcolo preciso di un uomo d'affari, vendendosi a chi offriva di più. Non considerava disdicevole farsi mantenere da donne anziane e danarose, che seduceva, sfruttava e il più delle volte malmenava per infine abbandonarle quando trovava di meglio. IL suo secondo matrimonio finì..quando Callie si ammalò ( alcuni dicono per un aborto o un figlio nato morto) ed era necessario starle accanto.

Dalla sera alla mattina Robert la lasciò per accompagnarsi nelle sue scorribande ad una stellina di passaggio.. Tra il 1932 e il 1933 lo troviamo spesso in viaggio: faceva l'autostop o saliva sui treni come clandestino, e talvolta prendeva anche l'autobus. Per un breve periodo si stabilì ad Helena, in Arkansas, iniziando a fare proseliti tra i musicisti del luogo come Howlin' Wolf, Honeboy Edwards, Memphis Slim, Robert Nigthawk, Sonny Boy Williamson.. solo per citarne alcuni. Intrecciò anche una relazione ( ancora?) con la bella Estella Coleman aiutando poi il figlio di lei, il futuro bluesman

Robert Lockwood Jr ., a prendere la strada del successo.


Un maturo Robert Lockwood nel 1940...

Ma il suo preferito compagno di peregrinazioni fu Johnny Shine, col quale arrivò fino a New York e in Canada.

Troviamo traccia di questa sua preferenza in una foto che risale forse al 1933 e che ha fatto il giro del mondo come " la terza sconosciuta foto del grande Robert Johnson"....