Vampiri Gemelli

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"Balla per me…" le sussurrò una voce scura e sensuale all'orecchio.

Kyoko sentì il suo battito cardiaco rallentare e il respiro quasi le si bloccò. Quella voce era sesso allo stato puro! Doveva vedere assolutamente il volto dell’uomo che la teneva stretta. Mentre si girava tra le sue braccia, lo sconosciuto la spinse verso l'esterno e poi la strinse a sé, molto più forte di prima.

Lo sguardo di Kyoko incrociò un paio di occhi blu intenso, quasi ipnotici, e il respiro le si mozzò in gola. Aveva lunghi capelli neri mossi che ondeggiavano al ritmo della musica. Kyoko ne rimase piacevolmente sorpresa ... quando aveva iniziato a ballare con lui? Il suo viso era morbido ... quasi femminile nella sua perfezione. Aveva una carnagione leggermente abbronzata che le faceva venire voglia di toccarlo, e delle labbra carnose di un rosso acceso.

Kyoko sentì il suo corpo formicolare dall’eccitazione ... o forse era solo l’effetto di tutto l'alcol che si era bevuto.

Poteva sentire il suo sangue pulsare eroticamente al ritmo della musica e gemette, quando l’uomo le spinse il ginocchio in mezzo alle cosce premendosi sul suo clitoride. Kyoko non riusciva a distogliere lo sguardo da lui, mentre cominciava a perdere il controllo sul suo corpo. Era come se ogni suo nervo fosse animato di vita propria ... poteva quasi sentire il calore provenire dal corpo dell’uomo.

Piegò la testa all’ indietro per guardarlo meglio, ma lui l’attirò a sé con violenza e lei sussultò, quando sentì le labbra dell’uomo contro la pelle del suo collo. Poteva sentire ogni centimetro del suo corpo premuto contro di lei, mentre continuavano quella danza sensuale. Il resto della sala le girava attorno ma lui le impediva di cadere ... con quelle braccia possenti da maschio.

Kyoko era così ubriaca che non si accorse che la musica iniziava a svanire, diventando un lontano pulsare. Sentiva solo le braccia dell’uomo che la stringevano con lascivia. Tutto ciò che contava, in quel momento, erano loro due abbracciati e tutte quelle piacevoli sensazioni che provava per la prima volta nella sua vita.

Amni percepì l'ondata di potere oscuro dalle parti della pista da ballo. Non era la prima volta che lo sentiva proprio da quelle parti, e di solito lo ignorava volutamente. Quasi d’impulso lanciò un’occhiata al bancone del bar…e si accorse con orrore che Kyoko non c’era più! I suoi occhi si spalancarono per la paura e cominciò a scrutare freneticamente ogni angolo del locale.

I drink che stava servendo gli caddero di mano e si schiantarono a terra, con gran rumore. Aveva dato un’occhiata allo specchio del bar e aveva visto Kyoko…ballare da sola al centro della pista! Notò le sue gote arrossate, gli occhi socchiusi e le labbra semi-aperte…e capì che stava per avere…un orgasmo!

In preda al panico, Amni si precipitò verso la porta del locale, in modo da poter scaraventare fuori il demone che la stava ammaliando. Era così tanto tempo che non provava il desiderio di uccidere qualcuno che quasi rimase scioccato dalla velocità con cui il sangue gli era salito al cervello! Aveva fame…fame di uccidere un suo simile!

"Dannazione, Kyoko." ringhiò a denti serrati. Se era così disperata ... da non accorgersi di stare giocando pericolosamente con un vampiro, allora l’avrebbe scopata lui e fine della storia!

Amni si bloccò all’improvviso, quando vide il suo signore Tadamichi fermo nel vicolo davanti al locale. Il signore dei vampiri sembrava non averlo nemmeno notato, ma Amni sapeva che era lì solo per impedirgli di aiutare Kyoko. Trovò il coraggio di avvicinarsi e di supplicarlo, sperando che si sarebbe degnato di ascoltarlo. A capo chino e in atteggiamento di sottomissione gli arrivò davanti, andando a sbattere contro la barriera di protezione. I suoi occhi azzurri lampeggiarono per un attimo, ma sapeva che il potere della barriera non lo avrebbe ucciso. Di certo, però, non gli avrebbe fatto bene se Tadamichi avesse deciso di scagliarlo contro di lui per la sua insolenza.

"Maestà, vi supplico…- iniziò a dire, gettandosi ai piedi del suo creatore - Non lasciate che la prenda. Non fate subire a quella ragazza lo stesso mio destino…”Prese il coraggio a due mani, prima di dire la frase che lo avrebbe incriminato per sempre agli occhi dei suoi simili. Ma lui non era fiero di essere uno di loro! “Vi prego, padre…lei è mia amica.”

La risposta che Amni ricevette fu un basso ringhio che fece tremare tutti i bicchieri all’interno del locale.

"Non sono tuo padre, ragazzo!" sibilò Hyakuhei, per chiarire l’equivoco una volta per tutte.

Amni si sentì rizzare i peli sulla nuca a quella risposta. Si alzò bruscamente in piedi e vacillò all’indietro, con un’espressione di orrore sulla faccia: era Hyakuhei, il leggendario fratello assassino di Tadamichi! Ora che lo scrutava così da vicino, poteva cogliere le sottili differenze nella sua aura! Quasi non riuscì più a respirare, per lo shock.

Si voltò e si precipitò verso il bancone del bar, e rimase a guardare Kyoko con ansia. Fu allora che capì cos’aveva in mente il vampiro che l’aveva adocchiata. Kyoko era così ubriaca che non solo non aveva la più pallida idea di che cosa stesse facendo ... ma addirittura che si stava comportando da vittima volontaria.

Hyakuhei incrociò le braccia sul petto, mentre guardava il vanitoso vampiro fare cenno ai suoi compagni, come a dire che lui avrebbe dato il primo morso e che a loro sarebbero spettati gli avanzi. Si sentì stranamente apatico a quella vista…ma sapeva che era solo la calma prima della tempesta.

Percepì alle sue spalle la presenza dell’ansioso barista. "Trattatela come so fosse vostra, maestà." La voce di Amni ora non era più supplichevole, ma densa di minacce. Lo specchio dietro al bancone s’incrinò, alla forza delle sue parole.

Ormai Amni aveva superato il sottile confine che divide la paura dal coraggio. “Non è mia. Sapete bene che una donna come quella non appartiene a nessuno.” Rimase radicato sul posto senza sapere più cosa fare. Aveva sentito Tadamichi parlare di suo fratello solo una volta ... la notte in cui era stato trasformato. Quello era l'uomo che aveva ucciso suo padre, e che poi si era tolto la vita per scontare il suo crimine.

I pensieri di Amni tornarono al suo padrone. Tadamichi lo aveva fatto schiavo ... per togliergli la voglia di combattere. Il maestro gli aveva sussurrato della sua solitudine ... del suo malvagio desiderio per suo fratello gemello. Amni era venuto a conoscenza del suo turpe segreto…e per questo Tadamichi lo aveva trasformato in vampiro…e suo primo figlio.

Il suo sguardo tornò al fratello di cui era stato un pallido surrogato, tanto tempo prima. Tadamichi voleva solo che qualcuno gli tenesse compagnia nella solitudine dell’eternità... un destino troppo crudele per un signore dei vampiri che amava la vita!.

Hyakuhei doveva essere davvero potente, per essere riuscito a uccidere suo fratello ... suo padre. Il biondo vampiro si sentì un groppo in gola, al pensiero dell’incredibile istinto omicida dei due fratelli gemelli. Amni tremò al pensiero di come sarebbe stato il suo destino, se al posto di Tadamichi…fosse stato Hyakuhei a trasformarlo!

Ora percepiva chiaramente la differenza tra i due ... uno era un bieco assassino, l'altro un pericolo mortale.

Kyoko nel frattempo era in uno stato di euforia e le sue labbra si ammorbidirono ... aprendosi leggermente per il piacere mentre le mani dell'uomo vagavano sul suo corpo, sfiorandole leggermente la schiena nuda. Non riuscì a reprimere il brivido che le corse lungo tutta la spina dorsale, quando la sua mano arrivò a palparle il sedere. Era come un fuoco liquido di piacere che le scorreva per tutto il corpo, eccitandola sempre di più.

Hyakuhei guardò il mezzosangue distogliere per un attimo l’attenzione dalla donna e fare cenno agli altri vampiri che erano entrati con lui. Uno per uno, si mossero verso l’uscita del locale, in attesa di un boccone del loro pasto. Hyakuhei vide la fame nei loro occhi e capì che avrebbero preso ben più del suo sangue, da quella ragazza.

Le sue labbra si assottigliarono mentre cercava di rimanere calmo ... di aspettare. Ma il rumore di vetri che si fracassavano raccontava una storia diversa: era furioso, e le mani che si ostinava a tenere ferme lungo i fianchi ben presto avrebbero fatto urlare di dolore qualcuno.

Amni deglutì, mentre il suo sguardo andava dal signore dei vampiri, a Kyoko, ai bicchieri sul bancone e alle lenti degli occhiali che si stavano frantumando una per una. Una rissa mortale tra vampiri là dentro non era una cosa piacevole…tuttavia, se ciò avrebbe salvato Kyoko…non sarebbe intervenuto. L’indomani, gli umani avrebbero detto che era stata colpa dell’alcool e della droga…niente di più stupido.

Kyoko si sentiva come stordita, quasi in trance, quando il ragazzo la lasciò andare. Si allungò di nuovo verso di lui, pensando volesse solo un incoraggiamento per portarla via con sé fuori dal locale.

Infatti lui, alto e bello come il peccato, le sussurrò: “Vieni con me.”

La sua voce morbida sembrava echeggiare nella stanza, arrivando soffocata al cervello confuso di Kyoko, che fece scivolare le dita nella sua mano, sentendosi divorata da un fuoco inestinguibile…non desiderando altro che obbedirgli. La mano del vampiro la ghermì e la guidò verso la porta del locale. 'Vieni con me.' La voce riecheggiava ancora nella mente di Kyoko, come un’incessante preghiera a cui non riusciva ad opporsi.

Hyakuhei osservò il mezzosangue condurre la ragazza ammaliata fuori, verso il buio della notte. Subito scivolò fuori anche lui, seguendo l’odore della ragazza e maledicendo mentalmente Tadamichi e la sua nidiata di mezzosangue per essersi intromessi ... di nuovo.

 

I suoi occhi si spalancarono, quando sentì il suono della voce inquietante di suo fratello penetrargli improvvisamente nella mente. “Fratello ... massacreresti i miei figli per lei? Salvala allora ... la farai a pezzi solo più tardi. Sei un demone, un assassino a sangue freddo ... pensi davvero che lei potrebbe amarti?"

Hyakuhei scrutò a fondo l’oscurità, sapendo che il fratello era lì da qualche parte… e lo stava osservando. “Smettila di perseguitarmi, Tadamichi. Ti annoia così tanto uccidere, che preferisci guardare me, mentre lo faccio?” Con un ringhio profondo recise il legame con il suo gemello e urlò, vedendo che la ragazza era già scomparsa. Sentiva dentro di sé un'incontrollabile gelosia nei confronti di chiunque osasse separarlo da lei.

Sentì un sussurro quasi impercettibile alle sue spalle e si voltò di scatto, scagliando con la mano un’ondata di potere avanti a sé. Una forza terribile colpì Amni nel petto.

Il vampiro fu scaraventato dall'altra parte della stanza, andando a sbattere contro lo specchio dietro il bancone e mandando in frantumi una pila di bicchieri dai vino. Qualsiasi rumore nel locale si fermò e tutti rimasero attoniti a guardare quello che era successo. Hyakuhei si maledisse per la sua imprudenza.

Amni si alzò e vacillò in direzione di Hyakuhei. I due si fissarono per un attimo, sancendo un muto patto con gli occhi, mentre gli avventori del locale rimanevano zitti e atterriti a guardare. Maledizione! Gli umani non dovevano mai assistere a cose del genere.

Vedendo che Amni non si era fatto niente, lentamente tutti i ragazzi ripresero a fare ciò che stavano facendo e la tensione nel locale svanì. Hyakuhei voltò le spalle al barista, senza perdere tempo a cancellare il ricordo di ciò che era successo dalla testa di quegli stupidi umani: ci avrebbe pensato il giovane vampiro. Lui aveva cose più importanti da fare.

Uscì nel vicolo e ghignò maleficamente, quando vide i tre mezzosangue cominciare ad accerchiare il loro simile e la ragazza.

“Ti piace così tanto vedermi uccidere i tuoi figli, Tadamichi? Allora guardami!” sussurrò nella sua mente, mentre la sua aura nera si colorava di sangue. Avvertendo il suo potere assassino i quattro mezzosangue si bloccarono e si voltarono a guardarlo, con i loro occhi neri come la pece. Ma non appena lo videro lo scambiarono per il loro signore Tadamichi, e provarono a fuggire, per sottrarsi alla sua rabbia omicida.

Con un movimento troppo rapido per essere visibile ad occhio umano, Hyakuhei scivolò accanto a quello che gli era più vicino e gli artigliò il petto con la mano. Sogghignò di piacere vedendolo morire, poi gli coprì la bocca con l’altra mano e gli torse velocemente il collo, che si spezzò con uno schiocco secco.

Il vampiro si irrigidì per un attimo, riprese le sembianze umane che aveva quando era stato trasformato, e infine crollò a terra in un mucchio di polvere grigiastra. A questa scena, gli altri vampiri cominciarono visibilmente a tremare di paura e di orrore: il loro signore era lì e seminava la morte!

Gli occhi di Hyakuhei divennero neri come la notte più scura, prima di posarsi sui mezzosangue terrorizzati. I demoni sibilarono violentemente di paura, e poi svanirono nell’ombra. Hyakuhei si ripulì lentamente la mano dai resti del vampiro ucciso e si mise con calma sulle tracce degli altri.

Il secondo fu molto più semplice da affrontare, e presto si trovò senza testa ... letteralmente. Per quanto riguardava il terzo ... Hyakuhei decise di divertirsi un po'. Si materializzò accanto al muro in cui il mezzosangue sperava di confondersi. Lo lasciò fare per un po’, poi gli si parò davanti pericolosamente.

Gemendo piano, l'ultimo vampiro rimase ammaliato dallo sguardo di Hyakuhei. Lui fece un respiro profondo, poi inclinò la testa di lato e gli tese una mano, in modo che il vampiro potesse prenderla. Il mezzosangue barcollò lentamente verso il suo signore, incapace di resistere al fascino del maestro. Una volta faccia a faccia, Hyakuhei lo afferrò e lo tirò verso di sé.

“Non era fatta per te.” gli sussurrò piano. Aprì le labbra, aspettando che le zanne gli crescessero per intero, poi le affondò nella gola della vittima. In parte provava disgusto per ciò che stava facendo, ma togliere la vita a un suo simile in quel modo aveva i suoi vantaggi. Poteva scavare nella sua mente e fare suoi tutti i pensieri e i ricordi, mentre quello moriva…e così venire a conoscenza di dove si nascondevano gli altri mezzosangue.

Con sua grande delusione, quel vampiro aveva pochi ricordi. Ritirò rapidamente le zanne strappandogli dal corpo un grosso pezzo di carne. Sputò con disgusto il sangue della vittima e lasciò cadere il corpo pe terra. Non provò alcun sentimento di pietà per il vampiro morente che lo guardava con occhio supplice.

Il sangue che aveva bevuto quella sera gli usciva a fiotti dalla ferita…. comunque non era il suo. In quello stato era troppo debole per chiedere aiuto ai suoi simili, ma Hyakuhei non voleva rischiare che potesse sopravvivere. Gli mise un piede sulla testa e vi si appoggiò con tutto il suo peso…fracassandogli il cranio.

Fece un passo indietro e lo guardò soddisfatto, quando si vide la scarpa imbrattata del sangue della sua vittima, che lentamente stava trasformandosi in cenere.

Lanciando un’ultima occhiata quella massa informe che era diventato il mezzosangue, Hyakuhei non provò alcun rimorso nell’averlo ucciso…nell’averli uccisi tutti, e di avergli strappato la ragazza dalle mani. Ora rimaneva l’ultimo, quello più audace, che aveva osato sfiorare la giovane umana che lui aveva scelto come SUA preda. Sorrise, al pensiero dell’abominio che gli avrebbe fatto.

Quei mezzosangue avevano bisogno di un vero maestro, quello che Tadamichi non era mai stato per loro. Non gli aveva insegnato niente del codice d’onore dei vampiri. L’unico pensiero che erano in grado di formulare quegli ottusi mezzosangue era: “Mordete gli umani e nutritevi di loro!” Questa era l’unica cosa che Tadamichi era riuscito a scolpire nelle loro menti.

Suo fratello li aveva trasformati in nient'altro che demoni bastardi senza alcuna morale vampiresca…il che li portava a comportarsi da bestie idiote. Ad esempio, come avevano osato, quei tre, provare a ribellarsi a lui, un Antico? Non sapevano che, se ne incontravano uno, dovevano subito sottomettersi e inginocchiarsi ai suoi piedi? Hyakuhei si convinse ancora di più che aveva fatto bene a ucciderli…erano poco più che animali.

Si voltò lentamente nella direzione in cui era andato l'ultimo vampiro. Si aggiustò il colletto e si mise tranquillamente sulla scia del suo odore. I suoi piedi si muovevano silenziosamente sull’impiantito del marciapiede, e Hyakuhei dovette resistere all'impulso di scopare mentalmente quella creatura in fondo così eccitante, come aveva fatto con tanti suoi simili.

Questa nuova razza di vampiri che Tadamichi aveva creato era un gruppo di imbecilli sensuali ... pronti a scappare al primo segnale di pericolo. Tadamichi non gli aveva mai detto che, se si mostravano forti, sarebbero sopravvissuti alla morte...

Cominciò ad infuriarsi, perché non riusciva a capire dove quel mezzosangue avesse condotto la ragazza. Stava arrivando in centro città, e le strade si facevano sempre più piene di gente. Hyakuhei ignorò l’odore lasciato dalle prostitute sui marciapiedi…non erano meno demoni degli altri. Ogni tanto la luce di un lampione scoppiava, a causa del suo furore mentre ci passava sotto.

"Dove vai così di fretta, ragazzo? - gli chiese lascivamente una puttana, mentre lui le passava davanti - Se cerchi una femmina con cui divertirti, passa la notte con me!”

Hyakuhei lanciò alla donna uno sguardo mortale. Nello stesso momento, il parabrezza dell'auto accanto a lei esplose verso l'esterno, facendo urlare di paura la gente là intorno. La puttana fece un balzo all’indietro per il terrore, e Hyakuhei riprese il suo inseguimento. Sapeva che a questo punto la ragazza doveva essere sua ... e che non avrebbe permesso a nessuno di avvicinarsi a lei. Se qualcuno avesse solo osato pensarlo, gli avrebbe strappato il cuore e glielo avrebbe ficcato in gola!

Il mezzosangue rubacuori aveva portato Kyoko in fondo alla strada, in un angolo oscuro dietro ai cespugli. Non riusciva ancora a credere alla sua fortuna, quando si era accorto che i suoi amici assetati di sangue se n’erano andati: avrebbe goduto della sua vittima da solo! Decise quindi prima di scoparla e poi di nutrirsi di lei. In un modo o nell’altro sarebbe riuscita a farla urlare!

Aveva condotto la ragazza verso la città e sorrise, quando alzando lo sguardo scorse l'albergo più elegante del quartiere proprio davanti a lui. Con un sorrisetto arrogante guidò la ragazza all’interno e, una volta entrati, la condusse sul retro, dove si aprivano le piscine. A quell’ora non c’era nessuno…era perfetto!

Con un solo gesto delle dita, il vampiro ruppe la serratura del cancello senza sforzo. Fece scivolare Kyoko proprio verso gli spogliatoi delle piscine e si fermò. La prese tra le braccia e guardò in faccia la ragazza ancora mezzo confusa: in quello stato di sicuro non si era nemmeno accorta di non essere più nel locale! Non avrebbe dovuto fare nessuna fatica…era già sua, e avrebbe fatto qualsiasi cosa lui le avesse chiesto.

Sorrise maliziosamente prima di chinarsi per baciarla ... per scuoterla dalla sua fascinazione e farla tornare lucida…per poi toglierle la vita.

Kyoko gemette di piacere. Se l’alcool le faceva davvero quell’effetto, si chiese perché mai non si era ubriacata prima. Rimase senza fiato quando sentì le mani dell’uomo alzarle il lembo della camicetta e insinuarsi sui suoi capezzoli…ormai turgidi per l’eccitazione. Il vampiro le sfilò la camicetta e cominciò a leccarla sul collo e sulle tette…e Kyoko rabbrividì di piacere e si premette lubricamente contro di lui.

Le mani che le carezzavano il corpo con bramosia la spinsero delicatamente all’indietro, per farla stendere a terra. Lei voltò lentamente la testa e si accorse delle piscine coperte per l’inverno. Poi l’uomo iniziò a carezzarle una guancia e lei fissò lo sguardo nei suoi ardenti occhi azzurri.

Questo era quello che voleva ... questo avrebbe risolto tutto. Chiuse gli occhi, godendo del suo corpo in fiamme, eppure a questo pensiero si sentì trafitta da un’ondata di angoscia che quasi superò il senso di piacere.

Inarcò la schiena quando le mani dell’uomo le afferrarono i seni, prendendoli a coppa e carezzandoli finché non gemette per il dolore delle contrazioni che le laceravano le viscere. Kyoko si rese conto che non poteva fermare il dondolio del suo corpo, che era ormai fuori controllo e la spingeva ad aprire le cosce e a spingersi contro il bacino del suo amante, ormai sopra di lei.

Il vampiro le sorrise e decise di assaggiarla. prima di penetrarla. I denti gli divennero zanne acuminate, e lui abbassò la testa sul collo di Kyoko, come se volesse sussurrarle un oscuro segreto: "Ti prometto…che ti farò urlare.” le disse.

Di colpo, una mano enorme e potente atterrò su di lui, lo sollevò per il bavero della giacca e lo scaraventò lontano, facendolo precipitare sulla copertura di una piscina che si lacerò per l’impatto, e il vampiro finì ad annaspare nell’acqua. Riuscì ad emergere…e rimase congelato dal terrore, quando si accorse di trovarsi al cospetto del signore dei vampiri.