Dillo Tu Te Stesso

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Dillo Tu Te Stesso
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Gerardo D`Orrico

ISBN: 9788835412953

Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

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Indice dei contenuti

  Breve biografia

  Prefazione

  1. Soldi, pace o dolori

  2. Guarda come muoiono i mali

  3. Te lo colorerei

  4. Tronchi vicini

  5. Il film che ti scriverò

  6. Fai, associazione italiana

  7. Il peso reale delle cose

  8. Troppi cambiamenti

  9. Un uomo senza orario

  10. Giove il sole più grande

  11. Giustificazioni reali

  12. Chissà quanto volano in alto i gabbiani

  13. Altre persone

  14. Sempre le solite cose

  15. Il vento e l’autunno sono la stessa cosa

  16. La mano di Dodi

  17. Per ch’è sempre

  18. Dillo tu te stesso

  19. La velocità delle persone

  20. Il gioco della dama e degli scacchi

  Epilogo

Breve biografia

Gerardo D’Orrico nato a Cosenza il sei marzo 1976. Compiuti gli studi di maturità scolastica ho frequentato le università di Arcavacata e di Bologna ma senza conseguire la laurea, ho una buona conoscenza informatica e di alcuni strumenti musicali. La mia gioventù è stata tra la residenza di Luzzi e Cosenza per gli studi o nella città natale di mia mamma Villapiana sul mare. Ho fatto moltissimi viaggi in l’Italia e qualcuno all’estero, dopo il servizio militare ho aiutato mio padre con il suo lavoro e mi sono dedicato alla scrittura in prosa oltre a proseguire la mia passione per l’informatica e la programmazione software, ho creato e gestisco il sito-web Beneinst.it, dove ognuno potrà inserire gratuitamente le proprie pagine di diario in lettere, poesie, disegni, quadri o foto. Vivo a Luzzi dove tra le altre occupazioni e la ricerca per l’arte tecnologica, continuo con la scrittura, la revisione o la pubblicazione dei miei testi, fino a ora ho scritto quattro libri in forma di diari: 1. Il bene e il male, memorie 2. Un soffitto di cenere 3. Siamo già noi tra dieci minuti e 4. Dillo tu te stesso.


Foto GD - 1993

Prefazione

Questo diario è il quarto libro scritto da me, una raccolta di venti composizioni che rappresentano il pensiero e le certezze della nostra epoca moderna. Racconti su un passato non molto lontano che potrebbe identificarsi nella realtà odierna, il presente non recensito giornalisticamente, persone che non hanno rappresentazioni comuni pubbliche, troppo impegnate in un certo senso a pensare quel che non hanno mai potuto fare, fino a ciò che gli è stato tolto per non intendere un bene o un male contemporaneo. Racconti anche autobiografici come esperienze personali con gli altri o gli averi, la pace e i dolori, i miracoli, gli amori e le amicizie.

Dichiarare sé stessi e il mondo come hobby, sport o? Serve auto dichiarare sé stessi e il mondo secondo le proprie esperienze in rapporti umani e materiali, concreti. È un diario scritto in modo semplice, un fenotipo di sentimenti cristiani e presenti, vuole rappresentare una porta verso il futuro, un partito nuovo. Il periodo delle lettere raggiunge d’agosto 2010 a maggio 2013,

Gerardo D’Orrico

1. Soldi, pace o dolori
Lettera estiva, 31.08.2010

La ragione è la nostra religione, chi ha fatto tutti i nostri guai invece l’estate che percorre il suo corso, sembriamo impreparati in ogni cosa, un digiuno della mente. Dolce è il cammino che ci porta verso una grande rinfrescata settembrile, diverse osservazioni mi occupano e non ero io la querela, che vive la nostra Calabria o grandi parole pronunciate per aria, chissà cosa si voleva… di sicuro dove va a finire. Chi governa qui? Dillo, ripetilo vedrai funziona, passa l’aereo spaziale che ti porta via o il tuo bruto che voleva ma non fa già niente… si dorme mentre si cammina per le strade e in casa, con la buona nottata che si prospetta, piena di profumi e odori tipici di questa estate. Vedrai troverai un argomento, che giustifica la tua normale linea di prodotti estetici, che ti porti per uscire. La tua intesa per la mia pace… e meglio il male ehm, il mare o la montagna? Era molto peggio in maggio, non sapere da che parte cominciare, forse il competente dubbio moderno oppure della grande vincita mattutina o pomeridiana, non lo vedi più il nostro o l’amico tradito, perso, terso. La verità nel cemento è una sola, parla in casa tua. 09.08.10 Degli spropositi ci girano per la testa o sono al nostro fianco, oggi sarà sempre la soluzione di tutto, del passato di tutti i tempi, oggi sa il dolore e le altre cose. Guarda il tuo orologio, quei globi o anche qualcun altro ancora si pensano, che un bene si occupa d’altro o in un altro. Quanto insensato era il nostro governo: non ti muovere dunque non ti abbassare ma vai, vai. Sembra l’anno scorso rinsaldato o pagato, appagato per questo e il nostro onore ancora. Ecco come ora in questo momento avviene un’altra cosa, tipo all’ora di pranzo per davvero non ti muovere, resta pur a guardare il pavido colore del giorno o del pavimento ma, ovviamente non commette reati è così (( )).

“Amandoti e la vita delle cose che non si sono mai espresse, del nostro enigma quotidiano, delle parole che sono poche per il tempo perso, da tutto ‘l tempo che non ci vediamo a occupare quel posto dove non arriva mai nessuno, che dice non è tuo o che ti vogliono rubare.”

Dunque il giorno è arrivato, finalmente il Sole brucia le nostre persone, appunto: ora cosa ti amplificherà il tuo vicino, perché si pensa ancora che non parli. La ragione diventa come la matematica, prende di preciso una linea che si vede, un discorso non dà spazio a dubbi o imperfezioni… meglio andare alla prossima fermata, un arco di trionfo verso la fine della strada con il resto di una bugia: or dunque sarà superato l’oblio, ora il primo piatto preferito resta il diavolo derubato, la prigione, la donna o il ramo dell’albero. Siccome invece si devono superare i nostri fascismi, tu non sei qui, non mentire non ci sei.

Fai pace dai, vai oltre un errore di persona, commettere un errore da vicino davvero, sarà solo la richiesta del riscatto di un rapimento, cosa si voleva dal diavolo. Saranno facili queste cose, sono nostre, sono fucili e il nostro timore, le restrizioni fasciste di falsi fascisti. Direi le restrizioni di un infermo, dir di no resta un abuso di potere, in un altro aspetto sarebbe “strapotere” di umani qui in Calabria come a Roma, il perché non parli delle tue ragioni o, dell’esistenza del male. Una persona, un mondo, una palla che ruota su sé stessa, quindi ripetiamo oggi di nuovo come ieri, come nel ricordo. Piano per piano si ripete la noia o una macchia nera sul petto, si dice che la pace resta un posto per chi non ha occhi per vedere che la verità, nelle persone e nelle cose. La guerra un posto dove la pace non c’è ma noi siamo lì, noi ci siamo non esiste solo l’auto spegnimento… gli altri sono persone facili non fucili, forse i fucili non erano facili. Chi vive in carcere è facile ma, vuol dire anche qualcos’altro poi ci sono delle necessità, com’è strano parlare di persone a volte sembra non si vede nemmeno chi frequenti, secondo te con un incidente alla testa un bene sarà sempre lo stesso, le persone si distanziano non va bene.

Cinque minuti ancora per la mia esistenza periferica, non siamo ancora in ufficio. Spira il vento nelle trame colorate del suo avvenire, vogliono cambiare la pratica del lavoro saranno affari di tutti loro, mentre noi in quante volte te l’ho detto: presente resta il bene che governa la vita, non si fugge dalla realtà oggi, solo la sabbia che può sfuggire tra le mani. La vita diventa la persistente esistenza impregnata dal tampone cuore, di forma non esiste una migliore di quella reale, vera. Illuminati da quale edicola vieni fuori, quanti vermi un esistenza assieme non sarà un uomo che brucia, si dice siamo tutti vivi, occupanti perché pensare che non ci siano tutte le persone nel mondo, inutile credere nelle fantasie o nel vuoto delle cose che ci sono o non ci sono… si dicono delle cose che non sarebbe obbligato ci fossero, altre invece si dovrebbero di più trovare attorno a noi o fuori casa nostra. Due righe per i nostri trapassati nei regni dov’è l’aria più fina, ci feriscono mentre ci colpiscono… una tua persona vicina, un bacio.

 

Era difficile il bene lascia stare, anche se dietro la porta di casa o nelle librerie, persone quasi estinte e noi saremo il prodotto di tutte le generazioni della Terra. Il mondo diventa pieno ciò carica anche di responsabilità tutti, come ognuno ha la sua poi non è vero che uno se ne va, si trasferisce in tutto o deve morire ok, sono le altre persone che creano per ridirtelo la ripetizione della nostra libertà, come sono solo dei falsi o, uniti a dei falsi però quelli lì così // // insomma hai ben inteso in modo concreto, storico, epico di chi sarà la società oggi, percepiscono uno stipendio con il veleno che gira, costruiscono le gambe fino alla spalla, mentre saranno altre persone che creano il giorno e il lavoro oppure la bolletta seguente, bisogna guardare in faccia la realtà non i mali almeno per ora e così per sempre, dimmi hai dei dubbi sulla tua produzione? La verità non fa male, la verità libera da tutti mali, come una grande stupenda via dove immettere la propria auto… fine, se preferisci da lì in poi sembra tutto come prima, com’è sempre stato, come sarà. Era difficile il Bene è vero ma insomma, era il nostro fine e qualcuno non c’è arrivato ancora adesso 7:16 12.08.2010. Vive un’altra città, un’altra casa, un edificio vincente ma forse s’era staccata la cornetta dal telefono e il perché non funzionava la festa o le feste, oppure sarà colpa dei tedeschi ancora vivi oggi.

La musica americana, i film americani, le persone americane, i rapporti tra le unità non robotizzate, la possibilità di correggere i propri errori, le copie della nostra vita, tra l’altro come si cambia un bene, le nostre culture per quel poco di forza che ci rimane, oggi isolati dal resto del mondo, le nostre auto distruzioni, odi al vero latte, dal vero a chi ci procura il male, chi produce vive troppo nel profondo. Altre persone dentro di noi, dov’è il nostro impavido sogno che ci libera, serve parlare per scarcerarsi, liberarsi da uno Stato che non c’è. Ogni persona sarà viva, non credi? Chi ha perso è stato ucciso, esiste una strada per arrivare dove vuoi andare, errando tra le solite cose e un morto vivente da evitare, come le stesse cose pagate di un altro anno tutto pagato, invece per l’anno prossimo tutte le bollette e le assicurazioni, com’è domani la nostra cecità mi vien da ridere, il tempo non cambia per sé stesso.

Il Sole del nostro piano rialzato, ricordi balbetti ancora mentre parli… la tua cecità sarà la mia morte, sembra un onesto ma disinteressato mondo, chi vuole non far vedere oggi mentre arriva, non si credeva essere un ignorante o la meta del male. Peccatori nell’ombra vivono nella notte il giorno, un fondo esiste come in un bicchiere per forza, quelle saranno idee o realtà oggettive non composte, non fabbricate come se mi chiami mi parli, se non mi hai chiamato no. Esiste una macchina in ultimo per funzionare, serve solo saperla usare non steccare, non deve arrivare esiste, è accesa siamo noi distratti, ignoranti.

Ciao tutto ‘l Sole che i bambini piangono, tutto quello che si vuole in casa nostra sarà già da un’altra parte ma anche qui, alcune cose non si possono tenere a casa, non sono nostre, da solo lo vedrai che bel male hai intorno casa. Avevi, poi avere il nostro futuro sembra troppo adesso o… non sarà mai più, un treno passa o non ci sono più le stazioni, ci saranno troppi pochi giovani vivi da sempre ormai, un ricordo il tuo taglio preferito. Vedrai ch’è un nerd in più, un uguale male ciò di cui nessuno si occupa per mancanza d’efficienza statale o per il malfunzionamento. Appariamo troppo grandi o siamo tutto per noi e per gli altri, un tempo bastava presentarsi e vedere cos’era la realtà, non si dovrebbe vivere nel male, nel male si resta immobili. Oggi sei vivo esiste sempre un giusto peso agli oggetti o alle persone, non si può andare dal panettiere per comprare un caffè, mi sembra molto in più cosa si pensa, le persone non si toccano, non si offendono, non si parlano anche se qualcuna la vedi tra le parole del discorso che ti taglia… resta già fatto come se uno sarà o non sarà qualcosa, qualcuno.

La verità del dolore non resta il nulla, il dolore per trovare le persone, le medicine o le filosofie a cui rivolgersi, già… qui nessuno rimane solo noi o qualche sgobbone e male, magari falso fascista invertito e infame, una piccola inzuppata di muco non vede cosa diventa la vera assenza di Stato, la fiamma che incendia oggi libera le arti anche per i prossimi due anni o per andare a mangiare, in montagna assieme alla natura… cosa dire veramente, solo chi s’interessa alla tua linea di prodotti, poverino si era fatto male davvero, dove finisce quella linea scura per entrare nei codici, una verità per tutti al centro del colore, della vita. Liberati siamo in un carcere immaginario, originalmente falso e mediocre, diventa tortuosa la vita per andare oltre dove dobbiamo superare, qui non si esce ora ci arrangiamo senza qualcuno, che parla da un tumolo d’idee morte o umani vivi in altro posto impossibile… non toccarli sono zombi, falsa spazzatura imbellettati per assomigliare al male che lì governa. Uno Stato d’aria lambisce le sue realtà come se non esistessero, la matematica verità estranea a chi l’ha creata, nella speranza a dopo, all’altezza di un massimo umano e uno specchio davanti a tutto ‘l corpo, dall’altra il paradiso o l’amante, le corna o uno stato di sopruso, questa è solo una sopraffazione, un’ingiustizia se non un reato non rendersi conto, di quanto si vive in basso. Stop, topo.

Sarà una guerra fredda vinta, la libertà che ci libera, siamo persone differenti, dei motivi, le intenzioni e delle decisioni di gusti, e anche nella carne un umano da seguire non solo come una macchina, non solo mal denunciare cosa le sfere, i quadrati ehm, la pelle sarà a partire dalla mattina… responsabilità allo Stato, le nostre o quelle degli altri chissà dove sono, beati saranno quelli che con i propri occhi hanno o vedono la verità. Sembra il mese cui correva l’anno e il giorno di oggi, in cui ci svegliavamo come si poteva rubare un nostro computer, un hardware, un software che si svegliava, ma così diventa ancora più difficile parlare dei giorni nostri, troppe intromissioni o superstizioni, valchirie anarchiche false e rubate, ladri di prepotenti, forsennati… in ogni modo cari anche se siete nuovi le regole sono ben installate per sempre, la legge applicata sarà associata alle arti mediche e legali ancora da sempre.

Cosa senti sarà quel che si deve essere, dovreste essere allenati in questa palestra a quella forma di caso che tira blasfemie beh, non ci pensare succede e quello piangerà come un folle l’arrostito, dunque ne so di più io… essendo lì dove succedono delle idee di altri problemi in passato, di cosa si deve e cosa non si può ora. Il giorno da solo si presenta per andare al lavoro o, per esempio per dire chi sei e cosa ne vorresti da chi, dove si paga pensa a come si potrebbe rallentare la vita, ok… ritornando ai nostri corpi ben decisi, guardalo che ha il ferro nelle mani e comunque continua a girare, fermalo non serve ridere di chi non deve ascoltare o non sembra nemmeno un diavolo… da allora non sarà possibile tutta la quantità a casa o agglomerare diventa tutto ‘l potere che si dice un’amplificazione, un giornale o altro. Ah, resta una guerra fredda ehm, calda tutta da vincere qui invece, ci sono tutte persone che hanno perso, non s’immagina quanto e precisamente quanto eri in basso o gli altri e anche io. Il resto lo vedi… è il comune invecchiato, o altre cose che si discutono davanti alle persone con riforme, o in carcere agli addetti responsabili.

Sarà quel che ricordi… la tua potenza, la resistenza, l’ignoranza delle persone o la tua epoca, chissà cosa si cancellerà ancora per non esistere più, serve stare attenti lo stesso molte false persone volevano loro fare noi, e noi stessi altri noi ma forse saremo già presenti e modificati per gli usi di un potere malsano, come di sicuro nessuno ci crea umani già conformati, lascialo andar via dalla tua vita quel maledetto pepe e sale, saranno sbagliate le sue idee già nel proseguire, molti problemi sono risolti mentre si parla… ti uccidi da sola mentre ti voleva far diventare lui stesso, così già si ricorda un male dunque, sembra già quel che ci hanno rubato ieri per poi portarlo loro a noi, per finire solo da te può essere vero te stesso, nessuno ti crea. Alcune specie d’umani in Calabria, anche la sera preferiscono arrivare verso di loro da soli, alcune cose si pensavano, nessuno parla con te, lascia stare pure i tuoi errori mi viene da ridere, era un gioco per persone coscienti di guerra non credere, nella principale interruzione in vita o parlare dei problemi di queste persone. In questa fine estate non si sa mai cosa succede, forse i fascisti moriranno per sempre o non se ne vedrà mai la fine, dei nostri cari e vostri globi. Una precisazione per fascisti, penso a persone che hanno bisogno d’aiuto.

Buona fortuna popolazione terrestre dimenticata, abbandona la tua memoria e i tuoi compiti come i nostri ricordi, non le responsabilità di un mondo che da un sogno sarà realtà, o come invece è diventato una costruzione. Quanta differenza, tra ieri sera e il giorno che incomincia adesso. No, noi non ci faremo male, ora prosegue un altro.

… ed è già finito qui il meglio del dolore, i soldi e la pace. Ciao, G.

2. Guarda come muoiono i mali
Prima è dopo, 29.09.2010

È settembre zero dieci solo il rumore del telefono rotto, solo cose dell’impossibile… non credi un male sarà uguale dappertutto, inutile cominciare una parentesi che si può cadere, chi dice in questa casa di bene come mai parlavi del male, tu non volevi farlo e diventa sempre lo stesso imbarazzo, sono le stesse persone. Io di qua, tu di là non si sapeva ch’era solo un’appartenenza nella vita, non si era imparato che la parola vita si riferisce, alla questione principale dell’aria compresa nel corpo.

Quel che censurato oggi? il ritorno ad esempio mi dici tu a me, e si occupando sempre lo stesso posto sulla terra dei mali arrivano, pensano che sono io te stesso più quante cose non si dicono di oggi o qualcosa di simile. Ora o dopo sentirai il futuro ch’è adesso, in altre parole cosa sarà adiacente a un discorso reale, moderno, elettronico, informatico, software… guarda un orologio e mi capirai, la tua famosa interruzione sociale facile adesso qui diventa dove sei ok, non t’interrompere… in effetti saranno dubbi reali anche i soldi, la macchina, l’esistenza di un male, domani il mare e chi siamo ma davvero. Ti ricordi cosa volevi dire… sembra già tutto risolto, non ci sarà bisogno di fare o dire niente a volte, esistere, esisti! E quante innumerevoli cose non sono state fatte, vuoi vivere in America, prego torna a casa.

Temi quotidiani, persone ancora molto disturbate, molto sarà un aggettivo, quei virus umani invece saranno affari tuoi. Sara o sarà, cari… disfunzioni o corna in siciliano non si riconoscono nei viventi, certo meglio attacchi ai superstiti del pianeta, hai visto lo Stato oggi mangiatore di brio, chi sembra uno svitato, la forza bruta di chi non sapeva diventa un vivo omicidio d’avvocato, anche un po’ distratto e freddo, un quotidiano chi o cosa continua, continua.

Era la fine ma sarà passata, ora si ricomincia ma non sembra risolto quasi nulla, si crede fermamente cos’è il potere o cos’è il dolore, era il passato invece il futuro. Uno Stato presente spento resta una tragedia, un dramma, un istituto dove andare il giorno non dovrebbe essere, i nostri silenzi o anche i mali di oggi, scoprivamo i nostri peccati un giorno, ora cos’è diventato il cielo. I fiori seccheranno anche quest’anno, perché non ero io, non eri tu ma la nostra epoca che disegna una freccia, continua vedrai un grande muro d’avanti, ecco ora ritorna dove eri prima, dove scapperanno i regnanti di oggi, se non in un cucchiaino… quel muro non era immaginario per tutti, ma leggere i giornali e sfogliare del nulla organizzato, servirà assomigliare al vuoto o imparare a digerire il fascismo. Riposi dove la neve non c’è, che graziosa domenica.

 

Vado a capo per rendere il senso di quale, tra i molti sia questo anno o week-end, questa bella e graziosa domenica anti il falso fascista, annienta il dire che i ladri non lì nominare, vai comincia come da bene anche contro chi sarà anche un po’ assassino. Cari si viveva un tempo… per andare del futuro o precedere chissà cosa si voleva, la nebbia non era considerata ma tutte le persone erano e sono qui, o non ci sono da un’altra parte a casa loro, presenti in economia, in una esistenza interiore tu ti senti classe gentile o pianta verde… mi sembra un processo d’auto eliminazione tale anche dei giorni, o una delle più grandi rivoluzioni sociali dissimulata, sembra l’aria dopo un baco, la poesia ingannatrice invece solo un silenzio. Il denaro come ‘l sangue ci deve arrivare, e orrendo che le persone pian piano scivolano verso il basso, ci sorridono altre espressioni che vanno giù in fondo al resto di noi o i loro silenzi, guarda come muoiono i mali chi non voleva parlare poi, il vuoto o il nulla nei loro occhi, dove sono gli altri, la civiltà, le loro parsimoniose occupazioni, ora sono soli e piangono mah, dico che luce forte ha la verità nel giorno, la settimana scorsa al lavoro, il sangue dov’è assieme i denari, la benzina. Tema cos’era successo veramente, il vuoto! Il semaforo è rosso… ah, il mio ma guarda forse diceva il tuo rosso o si era rotto telefono con chi e dove ancora ci sarà il problema dell’altro anno… hai fame il capo non parla gli stati d’animo, sai vedo tanti dubbi già risolti davanti a me, e la tua anima bionica che nessuno parla.

Note: 1. Pian piano il tempo passa sarà sempre meglio, non ti far imbrogliare poi si semplifica. 2. Queste sono tutte cose e ci sono. 3. La realtà vuole adesso restituita la sua verità. 4. Ci sono tutte le velocità che vuoi, funziona a tutte le velocità.

Odi, ode fine. Prego, verso la prossima ora. Un bacio macchiato, G.

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