Free

Il diritto di vivere: Dramma in tre atti

Text
iOSAndroidWindows Phone
Where should the link to the app be sent?
Do not close this window until you have entered the code on your mobile device
RetryLink sent

At the request of the copyright holder, this book is not available to be downloaded as a file.

However, you can read it in our mobile apps (even offline) and online on the LitRes website

Mark as finished
Font:Smaller АаLarger Aa

SCENA III

ANTONIO, MICHELE, poi MADDALENA
Antonio

(apre con una sua chiave l'uscio di fondo, entra pallidissimo, stranamente circospetto. Il suo corpo ha il tremito dei brividi. Depone a terra una valigetta. Accende un fiammifero e con esso il lume a olio. Guarda intorno. Mormora:) Oh, il babbo qui. (Va verso di lui, come per svegliarlo. Poi, si trattiene. Presso il tavolino, siede. Cava da una tasca interna della giacca molto danaro in biglietti. Li conta. E torna a metterli in tasca. Si alza, si accosta a Michele e chiama sottovoce:) Babbo, babbo!

Michele

(sussultando, si drizza d'un sùbito.) Oh! Finalmente, finalmente!

Antonio

Non ti eccitare babbo, e, se Maddalena dorme, parla piano.

Michele

Insomma, che notizie?

Antonio

(dissimulando la sua emozione) Buone.

Michele

(animandosi di speranze) Salviati ha accondisceso?

Antonio

Ha accondisceso.

Michele

(con un moto di giubilo) Possibile?!

Antonio

Se te lo dico io!

Michele

Ha finito col riconoscere i tuoi diritti?

Antonio

Quali?

Michele

I tuoi diritti di inventore, almeno, non li ha riconosciuti?

Antonio

E non era forse egli divenuto già legalmente proprietario del mio brevetto?

Michele

E allora che è?

Antonio

Un dono, una largizione…

Michele

Ma, lui, si è compromesso?

Antonio

Ho qui il danaro.

Michele

E non sei pazzo di contentezza?!

Antonio

Sì, ma…

Michele

Eh!, capisco. I tuoi poveri nervi…

Antonio

Li ho dovuti mettere sotto una macina, babbo, i miei nervi.

Michele

Immagino.

Antonio

No, non puoi immaginarlo.

Michele

Ma adesso devi tranquillarti, devi rimetterti in salute.

Antonio

Io sto bene. Non lo vedi che sto bene?

Michele

E quanto ti ha dato?

Antonio

Abbastanza. Ci sarà da respirare. Siedi. Appunto di ciò dobbiamo parlare tra noi due.

Michele

E non vuoi dar sùbito questa consolazione a Maddalena? Sono sicuro che non dorme. È sui carboni ardenti quella poveretta.

Antonio

(vorrebbe indugiare.)

Michele

(senza badargli, chiama festosamente:) Maddalena, Maddalena, è arrivato Antonio!

Maddalena

(entra di corsa, slanciandosi ad abbracciare Antonio) Oh, Antonio!

Antonio

Or ora sono arrivato, sai.

Michele

Ed è carico di danaro.

Maddalena

Davvero?!

Antonio

Sì, sì, davvero.

Maddalena

E come hai fatto? Dimmi, come hai fatto? È un prodigio!

Antonio

Addirittura?!

Maddalena

Se non mi dici come hai fatto, io crederò di sognare.

Antonio

Evvia! È poi così strano che io non sia più un pezzente? Ti pare una enormezza, eh? Ti pare ingiusto? Pare ingiusto anche a te?

Maddalena

(mortificata) Quando partisti non avevi quasi alcuna speranza, buono mio. Perchè adesso mi rimproveri ch'io mi meravigli?

Antonio

No, no, non ti rimprovero… (Affettuosissimo) Sarei disgustevole se rimproverassi proprio te, povera piccola. Ma non interrogarmi troppo, te ne prego. Ho dovuto costringere il mio temperamento a umiliazioni di cui mi dà fastidio perfino il ricordo.

Maddalena

Va là: ti conosco, non sei uomo da inginocchiarti dinanzi a nessuno. Tu esageri. Ti allucini. Hai chiesto una parte di quello che ti spettava e l'hai avuta. Questo è tutto.

Michele

E non ci può essere altro.

Antonio

(inquieto, vibrante) Ma finitela, finitela con le supposizioni. Non vi accorgete che mi seccano, che m'irritano, che mi sconvolgono? Il solo fatto importante è che, per ora, ci sarà da vivere. Verso di voi, io ho adempiuto al mio dovere. (Rude) Il resto non vi riguarda. Convincetevi di questo, e badate che è necessario di non dimenticarlo. (Breve pausa) Il bimbo come sta?

Maddalena

L'ho messo a letto. Dormiva già in piedi.

Antonio

A stomaco vuoto, non ne dubito. Sveglialo e dàgli da cena. (Cava dalle tasche qualche involto e qualche pane.) E prendi un boccone anche tu: fammi questo piacere.

Maddalena

Ma sì, sì, volentieri.

Antonio

Va, mia buona Maddalena… Io devo stare un po' col babbo… Poi ti chiamerò.

Maddalena

Non hai nulla contro di me?

Antonio

Contro di te? (Stringendole ambo le mani) Io ti adoro.

Maddalena

(esce.)

SCENA IV

MICHELE e ANTONIO
Antonio

(si avvicina all'uscio a destra e, guardingo, lo chiude. Indi, andando verso Michele) Babbo, queste sono poco più di quarantotto mila lire. (Gliele porge.)

Michele

Perbacco! (Le mette sulla scrivania e le guarda.)

Antonio

Dici che è troppo?

Michele

Che c'entra? Io gioisco. Io sento aprirmi il cuore, ecco!

Antonio

Credevo che…

Michele

Ma non fantasticare così! Che diavolo! Mi sembri pazzo, mi sembri.

(Presso la scrivania, siedono tutti e due, l'uno di faccia all'altro.)

Antonio

Erano cinquantamila… Io sono giunto da parecchie ore, e ho sbrigate molte faccende… Ho pagato tutti i nostri debitucci…

Michele

Temevi che i creditori scappassero?

Antonio

E no. C'era della buona gente che in questi ultimi mesi ci ha fatto credito, e non bisognava trascurarla.

Michele

E sta bene.

Antonio

Sicchè, seicentoventi se ne sono andate. Altre quattrocento le ritengo io…

Michele

O perchè mi racconti queste cose?..

Antonio

Lasciami dire… Altre quattrocento le ritengo io… perchè mi potranno servire. E col resto ho preso i biglietti per te, per Maddalena e per Petruccio.

Michele

Che biglietti?

Antonio

Questi. (Mettendoli insieme col danaro) Domani mattina, voi vi imbarcherete sul Washington

Michele

Domani mattina?!.. Così?! A rotta di collo?!

Antonio

E non te l'ho avvertito da un pezzo, non te l'ho anche scritto, che il giorno in cui si possedesse un po' di quattrini si partirebbe immediatamente per l'America?

Michele

Ma come! Senza neanche prender fiato?

Antonio

Che fiato vuoi prendere? Giacchè avete quanto vi occorre per poter poggiare il piede su un'altra terra, per poter esperimentare, a bene o a male, un'altra aria, un altro mondo, per poter vedere una gente diversa, con virtù e con difetti diversi dai nostri, e, forse, chi sa, meno imperfetta di noi, o magari più imperfetta, ma più giovane, più florida, più sicura, con le spalle volte al passato e gli occhi fissi all'avvenire, che scopo c'è di stare a perdere qui il tempo e la salute? Che scopo? Che ragione? Che vantaggio?

Michele

Io non so niente. Tu mi fai girare la testa. E poi, che è? Tu parli di me, parli di Maddalena, di Petruccio… E di te, non parli! Non parli di te?

Antonio

Io non potrò venire con voi.

Michele

No?!

Antonio

… Per ora, s'intende.

Michele

Ah, per ora?

Antonio

… Ma io vi raggiungerò.

Michele

E non sarebbe meglio aspettarti?

Antonio

Non sarebbe meglio, perchè non so con precisione quando i miei affari mi permetteranno di partire.

Michele

Quali affari?

Antonio

Oh Dio, non posso avere ancora degli affari?

Michele

Sì, puoi averli, ma, disgraziatamente, non li hai.

Antonio

Tu t'inganni, babbo.

Michele

E allora quali sono? Si può sapere quali sono?

Antonio

(eccitandosi) Ma, santodio!, tu mi fai un interrogatorio da giudice istruttore.

Michele

E tu mi parli come ad un estraneo, ed è la prima volta che mi tratti così… e ciò mi fa male, mi fa male assai!

(Un silenzio.)
Antonio

(commosso, sollevandogli la testa, quasi carezzandolo) No, babbo, no… Non mi son mai sentito legato a te come in questo momento, e di te non ho avuto mai tanto bisogno quanto ne avrò da questo momento in poi.

 
Michele

Se fosse vero!

Antonio

Vedrai che è vero, vecchio mio, e perciò tu devi farmi la grazia di riunire tutte le tue forze, tu devi ringiovanire per essere pronto al tuo nuovo esperimento.

Michele

Sta' tranquillo. Questo braccio che mi resta è robusto come dieci braccia insieme, e la mia mente di ignorante è ancora giovine come la terra non coltivata. Tu sei mio figlio, e sei anche il mio maestro. Su, insegnami quello che ho da fare. Ti prometto che sarai contento di me.

Antonio

Quello che hai da fare è difficile ed è grande. Io affido a te Petruccio e Maddalena e il bimbo che nascerà fra pochi mesi: e tu dovrai aspettare gli eventi con serenità e renderne a loro più lieve l'urto col tuo coraggio e con la tua saggezza.

Michele

(spalancando gli occhi) Antonio?!

Antonio

Sentimi bene. Con Maddalena, tu parlerai o tacerai o mentirai secondo che ti parrà più utile alla salute del suo corpo e del suo spirito il mentire, il parlare o il tacere. Tu le impedirai di lavorare se lassù, come da noi, il lavoro della donna non è circondato dalle maggiori garantie di rispetto e d'indipendenza, e glielo impedirai se le sue funzioni e la sua tenerezza di madre ne dovessero soffrire. Mi intendi? Tu cercherai, inoltre, di educare i miei figli come hai educato me, valutandone l'intelligenza e interpretandone gli istinti. Se, con me, la prova è fallita, non monta! E quando essi avranno una coscienza, quando avranno una chiara percezione della vita, tu racconterai la mia storia tutta intera e dirai loro, senza restrizioni, la verità. M'intendi tu, babbo?

Michele

(che ha udito quasi trasognato, è preso da un tremito di paura) Ma… dunque… noi ci separiamo per sempre?

Antonio

(sùbito, ma visibilmente non sincero) Per sempre, no.

Michele

E allora, perchè tutto questo?

Antonio

Perchè non c'è nulla che non possa accadere.

Michele

Non sei sicuro che ci raggiungerai tra breve?

Antonio

Tra breve, non so.

Michele

E quanto tempo ritarderai?

Antonio

Non so, non so.

Michele

Ma che cosa mi nascondi?

Antonio

Babbo, io ti ho supplicato di essere sereno e coraggioso; e se vuoi aiutarmi veramente, è indispensabile che tu non indaghi di più.

Michele

E mi raccomandi di dire la verità ai tuoi figli?

Antonio

La saprai, non dubitare.

Michele

Troppo tardi, forse.

Antonio

Sempre in tempo per loro!

Michele

Io penso a te in questo momento, io penso alla vita tua.

Antonio

(con uno scatto) L'amo anch'io la mia vita, purtroppo, e sarei desolato di rinunziare a questo beneficio immenso!

Michele

Ma tu corri qualche grave pericolo!?

Antonio

Taci per carità, che Maddalena non comprenda i tuoi dubbî… Io non corro nessun pericolo vero… Credimi. Quello che m'impedisce di venire con voi non è, in fondo, che un altro dovere urgente, un dovere sacro che non posso fare a meno di compiere. Io spero più che non dica. Acquiètati, babbo, acquiètati, aspetta ed abbi fede. Noi dovremo separarci questa sera stessa, fra pochi minuti, perchè mi tarda di ritornare a Napoli, e non voglio perdere il treno della mezzanotte. Custodisci questo denaro e conserva anche questa lettera indirizzata al mio amico Luciano Fiorentini (glie la dà), che è da dieci anni a New-York e che saprà mettervi a posto.

Michele

(esegue.)

Antonio

(continuando) Superfluo aggiungere che nè a te nè a me è consentito di rivelare quello che ci sta nell'animo. Dobbiamo badare sopra tutto a Maddalena. Se ella avesse dei sospetti sinistri, non partirebbe più, nè mi lascerebbe partire, e le conseguenze sarebbero disastrose per tutti. Hai capito bene?

Michele

(col capo, fa cenno di sì.)

Antonio

Sicchè, cerca tu di padroneggiarti e di stare in gambe, chè al resto ci penso io.

Michele

(alzandosi con uno sforzo, gravemente) Ti obbedisco.

Antonio

(Gli va vicino e se lo stringe fra le braccia come per ribadire il patto.) Tu mi giuri che domani mattina partirete?

Michele

(con poca voce, mettendosi la mano sul petto) Te lo giuro!

Antonio

(cambiando tono e quasi gridando, chiama:) Maddalena! Maddalena!

SCENA V

ANTONIO, MICHELE, MADDALENA
Maddalena

(entrando) Eh, che congiura!

Antonio

(tentando di sembrare quasi allegro, si frega le mani) Be', si fa quel che si può contro i birboni e contro il diavolo! E con un po' di congiura, i nuvoloni si son dileguati, lui, il vecchio (accennando a Michele) è ancora «sotto il peso di cupi pensieri». (Ridendo) Ah! ah! ah! ah! Poveraccio! In dieci minuti gli ho dovuto parlare di cento e una cosa. Ma, per fortuna, tutto è stato messo a posto. (a Michele:) No?

Michele

Certo.

Antonio

E adesso, a te, piccola mia, e poche chiacchiere. Si va via! Si parte senza pensarci su due volte.

Maddalena

(lietamente) Si parte davvero per l'America?

Antonio

Per l'America, sissignora!

Maddalena

Che gioia!

Antonio

Sei contenta? Oh, meno male!

Maddalena

E partiamo proprio sùbito?

Antonio

Tu, non più tardi di domani. Parti col babbo e col bimbo… Cioè, che dico?.. coi bimbi, perchè, ohè, oramai, sono in due. (Ridendo) Ah! ah! ah!

Michele

(s'è tratto indietro per nascondere le sue sofferenze.)

Antonio

(con gli occhi e con un gesto furtivo lo esorta a non tradirsi.)

Maddalena

(ad Antonio:) E tu? E tu?

Antonio

Ho spiegato al babbo le ragioni per cui io debbo trattenermi ancora un mesetto in Italia, girovagando peggio d'un commesso viaggiatore. A te le spiegherò più diffusamente per lettera, e ti prego, piccola mia, di non obbligarmi, stasera, a ripetizioni inutili. Ho già tanto parlato che se non crepo come una cicala è un miracolo!

Maddalena

(timida) Io non ti domando più niente; ma almeno si potrebbe…

Antonio

(interrompendola subitamente) Cosa? Cosa si potrebbe? Si potrebbe lasciar fare a quest'uomo di genio, come mi chiamava papà Michele fin da quando ero lungo appena un metro, e si potrebbe anche compiere due nobilissime azioni: cambiare la biancheria in quella valigetta e permettermi, intanto, una visitina al mio primogenito, che se ne sta a letto, così come se niente fosse.

Maddalena

Per la biancheria, c'è tempo.

Antonio

Non te l'ho detto che se manco la corsa di mezzanotte, comprometto un affare coi fiocchi?

Maddalena

(turbata, abbassando gli occhi) Questo non me lo avevi detto.

Antonio

E che vuoi? I quattrini mi dànno alla testa!.. (Guardando Maddalena) E adesso mi fai il muso, mi fai?

Maddalena

Non potevo immaginare che tu fossi venuto a casa tua per pochi minuti soltanto.

Antonio

Ih, il gran guaio!.. Come se fosse la prima volta! E poi, tu ne sei persuasa che ci troviamo in un momento eccezionale… (Animandosi falsamente) Su, su, Maddalena! Senza malinconia e senza musi! Guarda come sono arzillo io.

Maddalena

(ha qualche lagrima.)

Antonio

No, non così, (carezzandole la fronte) non così, bambina che sei! Con quei lucciconi, fai impappinare anche me… E, allora, che si conclude? (Le asciuga gli occhi.) Ti secca di non stare un po' con me prima di partire? D'accordo. Ma l'avvenire non lo conti per nulla? Noi ci rifaremo! (Spasimando dentro e continuando a sovraeccitarsi in un'esagerata gaiezza) E saranno pazzie, Maddalena! Cose dell'altro mondo!.. Cose d'America, insomma!.. Tu ed io, per esempio, metteremo su una fabbrica di figliuoli… come non se ne sono visti mai. Con la civiltà, si riesce a tutto!..

Michele

(è sempre appartato, assistendo alla finzione, guardando con gli umidi occhi dolenti e pensosi, scrollando il capo di tanto in tanto.)

Antonio

E papà Michele farà da sorvegliante!.. Dico bene, papà Michele? (Vedendo che Michele non riesce a dominarsi e a secondare la celia, gli si avvicina con un pretesto.) E senti quest'altra, tu, ma all'orecchio… (Poi, abbassando molto la voce) Non stare così, vivaddio!, che mi rovini peggio! (Staccandosi con uno scoppio di risa pazze) Ah! ah! ah! Ma questo dev'essere un segreto fra me e te!.. Ah! ah! ah! E tu, Maddalena, vorresti che ci mettessimo a piagnucolare? T'avverto che sono rigorosamente vietate le lagrime sino a nuovo ordine, e i contravventori saranno puniti con multa da lire cinque a lire… quarantottomila! Attenti che va a monte la fabbrica di figliuoli! Il primogenito dorme già tranquillamente su i suoi diritti di unico erede?.. Ma lo sveglio io! Perbacco, se lo sveglio! (Chiassando sull'uscio a sinistra) O poltrone di un figlio, a letto si riceve il babbo che arriva? (Ridendo più forte) Che salto che ha fatto! Ah! ah! ah! ah! (Esce.)